Esiste un giorno dell’anno in cui l’umore delle persone sembra vacillare maggiormente tanto da conquistare la fama di Giorno più triste dell’anno o meglio Blue Monday. Secondo i calcoli nel 2022 la fatidica data cadrà il 17 gennaio in quanto, come ogni anno, il lunedì designato è il terzo del mese di gennaio.

Esiste veramente un giorno all’anno con il superpotere di far sentire più tristi le persone?

Vi svelo un segreto: no, il lunedì 17 sarà un giorno uguale agli altri, ma con un’attenzione mediatica maggiore. Un giorno con i fari puntati addosso, l’emblema della superficialità e della leggerezza con cui spesso viene trattato il malessere psicologico e il mondo emotivo.

Pertanto, facciamo un po’ di chiarezza 🙂

Da dove nasce la “leggenda” del Blue Monday?

La “leggenda” del Blue Monday nasce nel 2005 dallo psicologo inglese Cliff Arnall ed è stata esposta per le prima volta nel canale televisivo britannico Sky Travel.

Arnall ha elaborato un’equazione matematica prendendo in considerazione diversi fattori:

1) la fine delle festività natalizie: in particolare l’attenzione è ricaduta su le spese effettuate durante le feste e i kg in più sul proprio corpo;

2) la difficoltà a stilare nuovi obiettivi e/o a portare avanti i buoni propositi: bassa motivazione e bisogno di agire;

3) il meteo: l’inverno non lascia scampo, il cielo è tendenzialmente grigio, con temporali qua e là.

4) un elemento misterioso mai svelato!

L’insieme di questi fattori, secondo Arnall, innesca uno stato emotivo negativo simile alla depressione. La sua equazione non è sorretta da ricerche scientifiche, ma viene ricondotta alla pubblicità di un’agenzia di viaggio con lo scopo di incrementare le prenotazioni dei viaggi di fine gennaio.

Il giorno più triste dell’anno pertanto non esiste, ma sicuramente ognuno di noi affronta delle giornate con un umore malinconico, con scarso entusiasmo e con il desiderio di mollare tutto e stare rintanato in casa.

Il Blue Mondey è una fake news, ma il malessere psicologico è reale e merita la giusta attenzione.

Antonacci canta “Ciao Tristezza ciao, che cosa sei, che cosa sei, improvvisamente, puntuale sempre, non cambi mai” e permette ai suoi ascoltatori di entrare in contatto con un’emozione etichettata spesso come negativa.

Chi ha avuto modo di conoscermi o chi segue da un po’ di tempo i miei canali social, sa bene che per me le emozioni sono tutte da accogliere e che reputo un errore  suddividere le emozioni nelle categorie positive e negative.

Esistono emozioni piacevoli e spiacevoli, e queste ultime sono degne di attenzione al pari delle altre, tutti i giorni dell’anno!  Proprio come la tristezza, la quale a volte arriva improvvisamente e coinvolge grandi e piccini.

Cosa posso fare per prendermi cura della mia tristezza?

Qui sotto trovi 5 passi per aiutarti a gestire l’emozione della tristezza nella tua vita:

1) Il primo passo è stare in contatto con il tuo vissuto emotivo.

La tristezza è sicuramente un’emozione spiacevole e pertanto si cerca di allontanarla. Vengono messi in atto una serie di comportamenti che non permettono di stare in contatto con il proprio vissuto emotivo. Ad esempio molte persone evitano di avere ore libere e riempiono l’agenda di impegni. Oppure fanno leva su pensieri razionali o ancora trattengono ciò che provano  al fine di apparire forti e invincibili.

In questo modo viene meno la possibilità di fare esperienza di strategie per autoregolare le proprie emozioni. Il rischio è trovarsi disarmati nel momento in cui si vive una situazione emotivamente dolorosa come ad esempio un lutto, una separazione, una malattia.

2) Nutri il tuo benessere con gesti di attenzione e cura verso te stesso. Ad esempio coccolati con una cioccolata o tisana calda, con un massaggio, con una piega dei capelli, con azioni che solitamente dai per scontate o che raramente ti concedi in quanto arriva subito la vocina “Stai perdendo tempo”.

3) Coltiva i tuoi hobby e le tue passioni: la lettura di libri, nuove ricette culinarie, guardare serie tv o film. Sperimenta tutto ciò che ti piace e lascia da parte il detto “prima il dovere e poi il piacere”. A volte c’è bisogno di una dose in più di piacere e va benissimo cosi!

4) Stai in contatto con la natura in quanto nella maggior parte dei casi ha un effetto benefico sul tono dell’umore. Una passeggiata in un parco, al mare, in montagna, in un luogo lontano dal traffico della città e dalla frenesia della quotidianità. Se sei un’amante dello sport, puoi anche optare per un allenamento all’aria aperta.

5) Pratica esercizi di rilassamento in quanto  sono un valido strumento per ridurre le tensioni muscolari e l’attivazione emotiva.

Ricorda: la tristezza è un’emozione fondamentale, una fase di passaggio ed è importante accettarla come parte della propria vita in quanto aiuta a crescere e ad entrare in sintonia con se stessi e con gli altri.

Quando la tristezza prende il sopravvento a tal punto da interferire nello svolgimento delle attività quotidiane (studio, lavoro),  nella cura personale e della casa, ostacola il sonno, impedisce la pratica di hobby, siamo di fronte a un malessere psicologico che merita la giusta attenzione e un adeguato trattamento.

“Il mio letto diventa uno scoglio
Non posso più dormire
Tu ti butti sul mio cuore stanco
E cominci a non farlo girare
A te piace sentirlo morire
è quasi spento…”

È importante dunque chiedere il supporto di un professionista al fine di ritornare a splendere e salutare la tristezza con un sorriso:

“Ciao tristezza ciao
Dopo la pioggia l’asfalto è luce
Tornano i miei sogni
Finalmente la testa riparte
E le mani diventano forti…”

Se hai difficoltà a gestire le tue emozioni, contattami subito