Giulio, 10 anni, arriva nella stanza di terapia e utilizzando i termometri delle emozioni, strumenti fondamentali per incrementare la consapevolezza emotiva dei bambini, sputa fuori il rospo: sono arrabbiato, sono triste, sono agitato, sono felice, sono troppe emozioni perché tra pochi giorni inizio la prima media.

Il “sono troppe emozioni” di Giulio descrive perfettamente come viene vissuto dalla maggior parte dei bambini il ritorno tra i banchi di scuola. La situazione diventa ancora più aggrovigliata quando si aggiunge il passaggio verso un nuovo ciclo scolastico.

La gioia di rivedere i propri compagni si scontra con la tristezza di avere meno tempo da dedicare ai propri interessi, con la rabbia inerente i compiti da svolgere. Senza dimenticare la paura del cambiamento, come nel caso del piccolo Giulio, responsabile di uno stato emotivo caratterizzato da ansia e stress.

È importante sostenere i bambini nell’esplorare, gestire e comprendere il mix di emozioni provate.  In caso contrario rischiano di essere sopraffatti da un carico eccessivo e possono insorgere alcuni sintomi, tra cui: difficoltà nel prendere sonno, risvegli notturni, agitazione motoria, irritabilità, comportamenti oppositivi, mal di pancia e mal di testa, incremento e/o diminuzione dell’appetito. In tal caso io sono a disposizione per sostenervi e aiutare i bambini nell’esplorazione delle loro emozioni attraverso un percorso apposito di sostegno psicologico per bambini e adolescenti.

Come aiutare i bambini ad affrontare il rientro a scuola

Nella maggior parte dei casi è sufficiente il sostegno dei propri genitori e degli insegnanti per questo motivo rispondo ad alcune domande ricevute nei messaggi privati sui miei canali social.

Mio figlio tra pochi giorni inizierà la prima elementare, come posso facilitare il suo ingresso a scuola?

Iniziare un percorso scolastico è un evento importante nella vita di un bambino e dei suoi genitori. Può capitare che i genitori sperimentino ansia e preoccupazione all’idea di un distacco con i propri figli, soprattutto se in precedenza ci sono state difficoltà nell’inserire il bambino nella scuola d’infanzia. I bambini sono dei grandi osservatori e anche quando noi adulti pensiamo di mascherare bene le nostre emozioni e i nostri pensieri, loro assorbono tutto. Proprio come delle spugne. Soltanto che essendo bambini hanno difficoltà nell’attribuire le cause del malessere del genitore e possono amplificare le sensazioni vissute.

Per questo motivo è importante condividere le proprie emozioni con i bambini facendo uso di un linguaggio appropriato alla loro età. Noi adulti siamo per loro un importante modello da seguire: se mamma e papà parlano delle emozioni, le condividono, le normalizzano, il mondo emotivo diventa meno nascosto e soprattutto condiviso.

Altro passaggio importante è dire la verità: i bambini hanno bisogno di sapere cosa vuol dire andare a scuola. Si possono cercare immagini da internet o anche portare il bambino a visitare l’edificio e a familiarizzare con i luoghi intorno a scuola, come ad esempio i parchi.

Nostra figlia ha 11 anni e con l’ingresso in prima media ha iniziato a rifiutare l’uso degli occhiali da vista. Non riusciamo a comprenderne il motivo. Cosa possiamo fare?

La transizione dalla scuola primaria alla scuola secondario di primo grado, comunemente definita scuola media, è un passaggio delicato per molti studenti data la particolare fascia di età in cui avviene. Siamo nella preadolescenza, periodo in cui i figli da una parte iniziano ad avvertire il bisogno di autonomia e di esplorazione delle novità, dall’altra sono mossi dai bisogni tipici dell’infanzia ovvero protezione e cura da parte dei genitori.

Alcuni ragazzi avvertono maggiormente la pressione sociale da parte dei compagni di classe e i motivi per cui questo accade possono essere differenti. Ad esempio un ragazzo caratterialmente introverso, può faticare nel fare emergere la propria identità all’interno di un gruppo.

Nel caso della domanda il rifiuto dell’utilizzo degli occhiali da vista, può rappresentare un campanellino di allarme per la presenza di possibili prese in giro da parte dei compagni, così come un indice di bassa accettazione personale. Anche qui il suggerimento per voi genitori è condividere con i figli le proprie emozioni e i propri pensieri cogliendo le opportunità di dialogo come ad esempio la visione di una serie tv o l’acquisto del nuovo materiale scolastico.

rientro a scuola bambini

9 Passi per aiutare i propri figli a tornare a scuola con serenità

Tra le varie domande che mi hanno inviato, ho scelto questa per dare delle linee guida generali:

Come posso aiutare i miei figli di 8 e 12 anni a tornare a scuola con più serenità?

Approfitto di questa domanda per fornire 9 indicazioni utili per tutti i genitori che vogliono evitare l’ansia da rientro a scuola dei propri figli.

1) Qualche giorno prima dell’inizio della scuola, è utile ritornare gradualmente all’orario della sveglia mattutina e dell’andare a letto la sera. In questo modo si evita il trauma da sveglia.

2) Acquistare insieme ai figli il materiale scolastico rendendo lo shopping un momento di condivisione genitore-figlio.

3)Verificare la presenza di cambiamenti scolastici e se presenti comunicarli in anticipo ai figli.  L’effetto sorpresa in questi casi è poco gradito.

4) Familiarizzare con l’ambiente scolastico, soprattutto per agevolare l’ingresso in prima elementare.

5) Condividere con i bambini le proprie emozioni favorendo la comunicazione di possibili paure o di stati d’animo spiacevoli.

6)Agevolare il ritrovo con i compagni di classe prima dell’inizio della scuola organizzando passeggiate al parco, merende in condivisione.

7) Accompagnare il bambino il primo giorno di scuola e possibilmente garantire la vostra presenza all’uscita di scuola. Per i figli più grandi invece è bene chiedere loro se preferiscono andare da soli perché potrebbero nutrire il desiderio di autonomia.

8) La sera prima organizzate tutto il materiale necessario non soltanto lo zaino, ma anche la scelta dei vestiti.  Ciò aiuta ad incrementare la sensazione di essere pronti ad affrontare un nuovo percorso 🙂

9) Oltre la scuola, ci sono tantissime attività importanti per gli studenti di qualsiasi età. È bene sostenere i figli nella scoperta dei propri interessi, dei propri hobby, delle proprie passioni.

Se vostro figlio persiste nel manifestare malessere legato alla frequentazione dell’ambiente scolastico o se notate un cambiamento comportamentale / umorale, può essere utile andare da uno psicologo per richiedere una consulenza 🙂

Io sono qui per sostenere grandi e piccini nell’esplorazione del proprio mondo emotivo attraverso un percorso di sostegno psicologico o di un sostegno alla genitorialità.

Se Siete Preoccupati per Vostro Figlio, Potete Richiedere Subito una Consulenza con Me!